SCHERMA
La storia della Scherma CUS
L’arte della scherma all’ombra dell’Etna è da sempre un vanto per l’intero movimento sportivo italiano a cui ha offerto, e continua a offrire, il lustro che solo uno sport così elegante ed antico può concedere.
Il passato, rectius la storia, della grande scherma siciliana si confonde con quella del CUS Catania, in un rapporto simbiotico ed inscindibile.
La disciplina della spada approda a Catania a cavallo tra le due guerre con il grande Maestro Pasquale Timmonieri il quale, dopo aver conseguito nel 1913 il diploma di Maestro alla scuola militare di Roma, porta tutta la sua esperienza nella città che lo aveva visto nascere nel lontano 1887.
E’ proprio sotto i suoi insegnamenti che cominciano a prosperare i primi talenti come Francesco Mannino, al quale per anni viene dedicata una prova di Coppa del Mondo U20 che dà lustro a tutta la scherma italiana.
La scuola di Timmonieri cresce a vista d’occhio, i giovani che passano dalle sue mani si mettono subito in mostra facendo capire al mondo di che pasta è fatta la scherma siciliana. Tra i campioni che riescono a lasciare un segno indelebile nella storia della scherma mondiale c’è il grande Angelo Arcidiacono (a cui è intitolato il rinnovato palazzo dello sport che ospita la sala dove si allenano i nostri schermidori), capace di trascinare i colori dell’Università di Catania fin sul tetto del mondo. Il grande atleta catanese porta con sé tutta la caparbietà di cui la terra di Pirandello è simbolo. Infatti vince la medaglia d’argento nella sciabola alle Olimpiadi di Montreal, ma questo non gli basta. Un grave infortunio lo tiene per diverso tempo lontano dalle pedane; un evento che avrebbe dato il colpo del knock out a molti, ma non a tutti, non ad Angelo Arcidiacono che, con lo spirito che ha sempre contraddistinto il CUS Catania, riesce a migliorarsi nell’unico modo possibile: scalare il gradino più alto del podio con la medaglia d’oro al collo durante l’Olimpiade di Los Angeles 1986.
Nella stessa rassegna olimpica statunitense la scherma catanese scrive un altro denso capitolo di storia con il cusino Mino Ferro, che strappa un memorabile bronzo nella spada la quale, da quel momento in poi, diventerà l’arma con cui la Sicilia si contraddistinguerà fino ai massimi livelli.
Mino continua a vincere in Italia e all’estero anche dopo il successo olimpico, sfidando e sconfiggendo i “mostri sacri” della scherma di quel periodo e rappresentando non solo l’eccellenza nello sport, ma anche nella vita. Uomo d’altri tempi, mostra un attaccamento alla maglia che continua ad essere d’esempio anche per i giovani che oggi si approcciano alla scherma, ai quali è sempre pronto a dispensare consigli con una naturalezza ed una spontaneità impareggiabile.
Nel corso di quegli anni di splendore il CUS Catania cresce sotto l’egida di personalità di caratura inestimabile, tra i quali certamente spiccano Presidenti del calibro del grandissimo Candido Cannavò, solo per citarne uno in mezzo a tanti di inestimabile valore.
Sono proprio questi uomini di spessore i quali, anche dopo che il compianto Pasquale Timmonieri lascia la guida della sala scherma, si circondano di Maestri di altissimo livello tra cui Andrej Alchan, prima e Viktor Putyatin, dopo, i quali si presentano nella città etnea con curricula in cui figurano successi mondiali ed olimpici, sia come atleti che come tecnici.
Sotto la loro direzione, tra gli anni ’90 e 2000, la fucina di campioni si infoltisce ulteriormente con schermidori come Ivan Lombardo, oro ai campionati del mondo Cadetti, l’attuale presidente del CUS Luigi Mazzone, campione italiano Assoluto, e Stefania Di Loreto, campionessa italiana under 20, solamente per citarne alcuni.
Il CUS Catania si mette in luce non solo con le proprie individualità ma pure con le squadre, in particolare quella di spada maschile che per più di un ventennio rimane tra le poche compagini di società civili in grado di permanere stabilmente in “Serie A1”.
Al Centro Universitario Sportivo incrociano le loro prime lame anche atleti che in seguito, con altre casacche, si dimostreranno tra i più vincenti di sempre, come Paolo Pizzo, due volte campione del mondo ed argento olimpico a Rio 2016 o Alberta Santuccio, bronzo europeo assoluto e oro ai giochi olimpici della gioventù.
Numerosi gli allievi della scuola cusina che arrivano a vestire la maglia della nazionale, rappresentando l’Italia in palcoscenici internazionali come Mondiali, Coppe del Mondo ed Europei.
Oggi la scherma del Cus Catania svolge la propria attività, come già riportato, nel moderno ed ampio PalaArcidiacono in Via Santa Sofia, con uno staff di tecnici che rappresenta un giusto mix di esperienza ed entusiasmo giovanile, per rimanere sempre sul pezzo e aggiornato in una disciplina in continua evoluzione.
“Siamo nani sulle spalle dei giganti” affermava il celebre filosofo Bernardo di Chartres ed è proprio sulle solide basi della propria storia che il CUS Catania scherma ha creato lo splendido presente in cui si trova. Un presente che strizza l’occhio ad un futuro sempre più ricco di sfide ed in costante crescita.
Responsabile
Davide Schaier
Maestri e istruttori
Matteo Scamarda
Giovanna Ferro
Rosanna Fusco
Emilio Lucenti
Chiara Sinatra
Preparatrice atletica
Liliana Piscitiello
Responsabile
Davide Schaier
Maestri e istruttori
Matteo Scamarda
Giovanna Ferro
Rosanna Fusco
Emilio Lucenti
Chiara Sinatra
Preparatrice atletica
Liliana Piscitiello
La storia della Scherma CUS
L’arte della scherma all’ombra dell’Etna è da sempre un vanto per l’intero movimento sportivo italiano a cui ha offerto, e continua a offrire, il lustro che solo uno sport così elegante ed antico può concedere.
Il passato, rectius la storia, della grande scherma siciliana si confonde con quella del CUS Catania, in un rapporto simbiotico ed inscindibile.
La disciplina della spada approda a Catania a cavallo tra le due guerre con il grande Maestro Pasquale Timmonieri il quale, dopo aver conseguito nel 1913 il diploma di Maestro alla scuola militare di Roma, porta tutta la sua esperienza nella città che lo aveva visto nascere nel lontano 1887.
E’ proprio sotto i suoi insegnamenti che cominciano a prosperare i primi talenti come Francesco Mannino, al quale per anni viene dedicata una prova di Coppa del Mondo U20 che dà lustro a tutta la scherma italiana.
La scuola di Timmonieri cresce a vista d’occhio, i giovani che passano dalle sue mani si mettono subito in mostra facendo capire al mondo di che pasta è fatta la scherma siciliana. Tra i campioni che riescono a lasciare un segno indelebile nella storia della scherma mondiale c’è il grande Angelo Arcidiacono (a cui è intitolato il rinnovato palazzo dello sport che ospita la sala dove si allenano i nostri schermidori), capace di trascinare i colori dell’Università di Catania fin sul tetto del mondo. Il grande atleta catanese porta con sé tutta la caparbietà di cui la terra di Pirandello è simbolo. Infatti vince la medaglia d’argento nella sciabola alle Olimpiadi di Montreal, ma questo non gli basta. Un grave infortunio lo tiene per diverso tempo lontano dalle pedane; un evento che avrebbe dato il colpo del knock out a molti, ma non a tutti, non ad Angelo Arcidiacono che, con lo spirito che ha sempre contraddistinto il CUS Catania, riesce a migliorarsi nell’unico modo possibile: scalare il gradino più alto del podio con la medaglia d’oro al collo durante l’Olimpiade di Los Angeles 1986.
Nella stessa rassegna olimpica statunitense la scherma catanese scrive un altro denso capitolo di storia con il cusino Mino Ferro, che strappa un memorabile bronzo nella spada la quale, da quel momento in poi, diventerà l’arma con cui la Sicilia si contraddistinguerà fino ai massimi livelli.
Mino continua a vincere in Italia e all’estero anche dopo il successo olimpico, sfidando e sconfiggendo i “mostri sacri” della scherma di quel periodo e rappresentando non solo l’eccellenza nello sport, ma anche nella vita. Uomo d’altri tempi, mostra un attaccamento alla maglia che continua ad essere d’esempio anche per i giovani che oggi si approcciano alla scherma, ai quali è sempre pronto a dispensare consigli con una naturalezza ed una spontaneità impareggiabile.
Nel corso di quegli anni di splendore il CUS Catania cresce sotto l’egida di personalità di caratura inestimabile, tra i quali certamente spiccano Presidenti del calibro del grandissimo Candido Cannavò, solo per citarne uno in mezzo a tanti di inestimabile valore.
Sono proprio questi uomini di spessore i quali, anche dopo che il compianto Pasquale Timmonieri lascia la guida della sala scherma, si circondano di Maestri di altissimo livello tra cui Andrej Alchan, prima e Viktor Putyatin, dopo, i quali si presentano nella città etnea con curricula in cui figurano successi mondiali ed olimpici, sia come atleti che come tecnici.
Sotto la loro direzione, tra gli anni ’90 e 2000, la fucina di campioni si infoltisce ulteriormente con schermidori come Ivan Lombardo, oro ai campionati del mondo Cadetti, l’attuale presidente del CUS Luigi Mazzone, campione italiano Assoluto, e Stefania Di Loreto, campionessa italiana under 20, solamente per citarne alcuni.
Il CUS Catania si mette in luce non solo con le proprie individualità ma pure con le squadre, in particolare quella di spada maschile che per più di un ventennio rimane tra le poche compagini di società civili in grado di permanere stabilmente in “Serie A1”.
Al Centro Universitario Sportivo incrociano le loro prime lame anche atleti che in seguito, con altre casacche, si dimostreranno tra i più vincenti di sempre, come Paolo Pizzo, due volte campione del mondo ed argento olimpico a Rio 2016 o Alberta Santuccio, bronzo europeo assoluto e oro ai giochi olimpici della gioventù.
Numerosi gli allievi della scuola cusina che arrivano a vestire la maglia della nazionale, rappresentando l’Italia in palcoscenici internazionali come Mondiali, Coppe del Mondo ed Europei.
Oggi la scherma del Cus Catania svolge la propria attività, come già riportato, nel moderno ed ampio PalaArcidiacono in Via Santa Sofia, con uno staff di tecnici che rappresenta un giusto mix di esperienza ed entusiasmo giovanile, per rimanere sempre sul pezzo e aggiornato in una disciplina in continua evoluzione.
“Siamo nani sulle spalle dei giganti” affermava il celebre filosofo Bernardo di Chartres ed è proprio sulle solide basi della propria storia che il CUS Catania scherma ha creato lo splendido presente in cui si trova. Un presente che strizza l’occhio ad un futuro sempre più ricco di sfide ed in costante crescita.
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